Pompei, e il pastificio di Gragnano

Arrivo e visita guidata degli Scavi con particolare attenzione alle nuove domus: Inizialmente gli scavi furono effettuati in maniera non sistematica, con il mero obiettivo di recuperare oggetti e decorazioni di pregio. Solo nel 1763, quando fu rinvenuta a Porta Ercolano un'iscrizione che ne riportava il nome, si ebbe la certezza che quei resti appartenessero alla antica Pompei e non, come alcuni ipotizzavano, a Stabia. Con il dominio francese, in pieno periodo illuministico, la ricerca fu tesa a ricostruire la topografia della città attraverso estesi scavi. Con il ritorno dei Borbone, gli scavi proseguirono soprattutto nella parte nord occidentale della città, dove ci furono ritrovamenti sensazionali come la Casa del Fauno. Nel Novecento con Amedeo Maiuri l'estensione degli scavi raggiunse i 44 ettari, e furono realizzate numerose attrezzature per facilitare la fruizione turistica del sito.

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